Assemblee nazionali

L'assemblea nazionale, organizzata annualmente, è il principale evento associativo di Assofond. Alla parte privata dell'assemblea si affianca solitamente un convegno pubblico durante il quale, grazie al contributo di relatori interni ed esterni all'associazione, vengono discusse tematiche di attualità e di interesse per il settore.

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Crederci. Le fonderie italiane nel nuovo scenario globale
19.06.2020
14:00 - 16:00

L'edizione 2020 dell'assemblea generale ordinaria delle fonderie associate si è svolta venerdì 19 giugno in videoconferenza, in forma strettamente privata. Il convegno pubblico, normalmente previsto in coda alla parte privata, è stato rinviato a data da destinarsi a causa dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus.

Il post lockdown e la ripartenza al centro della relazione del Presidente

«Grazie per crederci». Sono state queste le parole di esordio del Presidente Roberto Ariotti, che si è soffermato sull'importanza dell'appuntamento e sulle condizioni eccezionali del suo svolgimento. «Dopo i mesi di lockdown, l’eccezionalità è diventata normalità. Non ci è consentito incontrarci, ma questo non significa interrompere i contatti. Al contrario, la nostra base associativa è costituita soprattutto da piccole e medie imprese, per le quali è vitale unirsi. Per far fronte ai grandi soggetti presenti sul mercato e per trovare reciproca forza, al fine di superare questo momento difficile».

Durante la sua relazione, Roberto Ariotti ha sottolineato le preoccupazioni che gravano sul mondo delle fonderie: secondo le proiezioni del Centro Studi Assofond diffuse nel corso dell’evento, si prevede per il 2020 un rallentamento della produzione compreso fra il 20 e il 30%. «Siamo però fiduciosi», ha commentato il Presidente. «Siamo un settore chiave nella meccanica generale e un modello sostenibile in Europa».

Ariotti non ha mancato di affrontare anche tematiche spinose, come quella del ruolo che imprenditori e imprese hanno avuto durante i difficili mesi appena trascorsi: «Non accettiamo la dialettica tra le ragioni della salute e quelle del profitto. Gli stabilimenti rimasti operativi (il 15% dell’intero comparto) hanno lavorato perché necessario in quanto fornitori di filiere essenziali, anteponendo però sempre la salute e la sicurezza dei lavoratori. Le fonderie che forniscono imprese nell’ambito medicale o alimentare hanno collaborato a tenere in vita il sistema produttivo nazionale. Il loro contributo nei momenti più tesi della fase 1 è stato determinante».

«Adesso – ha proseguito Ariotti – è il momento di ripartire. È per questo che abbiamo dato alla nostra assemblea il titolo di “Crederci!” Dopo tanta sofferenza e anche paura e con lo stesso senso del dovere che ci ha ispirati nei mesi appena trascorsi, dobbiamo reagire. I numeri non sono buoni e il quadro dei prossimi mesi è nebuloso, ed è quindi urgente mettersi a lavorare».

Una ripresa che passa anche per le sfide che tutta l’industria europea dovrà affrontare per riaffermare la propria competitività nel mondo: «Le fonderie sono imprese determinanti per la maggior parte delle filiere, e quelle italiane sono anche un modello di sostenibilità, a tutti i livelli: ambientale, sociale ed economica. Per questo motivo condividiamo i principi del Green New Deal lanciato ancora lo scorso anno dalla Commissione Ue, nella consapevolezza, però, che gli obiettivi fissati vanno raggiunti insieme all’industria e con il suo determinante contributo, non tagliandole le gambe con limiti e regole che la esporrebbero alla concorrenza sleale dei competitor stranieri. Ciò su cui bisogna lavorare, e tanto, è la creazione di un sistema di concorrenza paritaria con i produttori extra Ue. I comportamenti virtuosi – ha concluso Ariotti – devono essere valorizzati quanto protetti».

I lavori di aggiornamento del BREF delle fonderie: l’importanza del questionario inviato dal Ministero dell’Ambiente alle imprese in AIA

Terminata la relazione del Presidente, la parola è passata a Franco Vicentini, presidente della Commissione ambiente e sicurezza del CAEF (Comitato delle Associazioni Europee di Fonderia) e membro del tavolo tecnico istituito dalla Commissione Europea nell’ambito dei lavori avviati a luglio 2018 per la revisione del documento di riferimento sulle Bat ("Best Available Techniques" - Migliori Tecniche Disponibili) per il settore delle fonderie.

Vicentini ha sottolineato l'importanza della raccolta dati che la Commissione, in collaborazione con il Ministero dell'ambiente, sta completando per elaborare l’aggiornamento del Bref, e ha invitato tutte le fonderie che hanno ricevuto il questionario inviato dal Ministero a compilare con attenzione il documento, in quanto determinante per fissare le cosiddette “Bat conclusions”, che saranno in futuro vincolanti per le autorità competenti nel momento in cui dovranno fissare i valori limite di emissione e le altre condizioni per l’ottenimento delle autorizzazioni ambientali.

Nella raccolta dei dati, Assofond ha peraltro già fornito assistenza: da un lato aiutando le autorità competenti a comunicare con le imprese selezionate, dall’altro sostenendo le fonderie nell’attività di interpretazione e compilazione del questionario, attraverso l'organizzazione di un ciclo di webinar in cui, di volta in volta, sono state descritte e spiegate le varie parti che compongono il questionario stesso.

Le analisi del Centro Studi Assofond: per il 2020 si prevede un calo della produzione fra il 20 e 30%

La crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 si è abbattuta violentemente su un sistema già in difficoltà: questo dicono gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi Assofond illustrati durante l’assemblea da Maria Pisanu, che ha evidenziato nel suo intervento come il comparto presentasse un rallentamento già nei primi due mesi dell’anno, con un evidente effetto trascinamento dopo un 2019 che ha visto un calo nella produzione del -8,5% rispetto al 2018.

Particolarmente negative, lo scorso anno, sono state le performance delle fonderie di ghisa (-12,3%), mentre minore è stato il calo per le fonderie di metalli non ferrosi (-4,9%), pesantemente colpite, però, dalla crisi dell’auto. In controtendenza le fonderie di acciaio e di microfusione, che hanno fatto segnare un +5,2% sul 2018.

E tuttavia, è l’intera industria europea di fonderia ad aver attraversato, nel 2019, una fase complessa. I tre maggiori produttori, Germania, Italia e Francia, hanno infatti registrato tutti un forte calo della produzione: -8,9% la Germania, -8,5% l’Italia, -5,1% la Francia.

Su questo quadro di forte difficoltà si è innestata la pandemia che ha portato, durante il lockdown di marzo e aprile, l’85% delle fonderie italiane a interrompere completamente l’attività. Nel bimestre, il settore ha fatto segnare un calo della produzione superiore di oltre venti punti percentuali – in termini di volumi – a quello dell’industria nazionale complessivamente intesa.

«Per quanto riguarda l’anno in corso – ha sottolineato Maria Pisanu – le proiezioni su base annua ci dicono che il calo della produzione dovrebbe essere compreso tra il 20 e il 30%: un dato in linea con quanto ci si attende anche in Germania, e migliore di quello previsto per Francia, Spagna e Gran Bretagna». Queste previsioni sono state in larga parte confermate dagli imprenditori intervenuti in assemblea, che si sono espressi rispondendo a un sondaggio online che chiedeva proprio quale fosse la stima sulla produzione 2020 confrontata con quella del 2019. 

Approvati i Bilanci 2019 e 2020

Trattandosi di assemblea privata, nel corso dell’appuntamento i partecipanti, in rappresentanza delle fonderie di metalli ferrosi e non ferrosi associate, hanno ottemperato alle formalità statutarie: l’approvazione del Bilancio consuntivo 2019, della Relazione dei revisori dei conti e del Bilancio preventivo 2020

Tracciando un bilancio dell’attività di Assofond nell’ultimo anno, il presidente Ariotti ha ripreso la parola per sottolineare il valore del lavoro svolto e dell’associazionismo in generale. «Nei mesi appena trascorsi, Assofond ha fatto da presidio per tutte le nostre imprese. Ci ha fornito un servizio di alta qualità, garantendoci fiducia ed efficienza». Ariotti, in questo modo, ha espresso un sincero ringraziamento alla squadra diretta da Silvano Squaratti. «Assofond permette a tutti noi di essere più competitivi. Ci rappresenta nel sistema Confindustria e ci permette di portare avanti le nostre istanze ai tavoli che ci interessano. Sia presso le istituzioni nazionali, sia in sede europea».

Il nuovo portale assofond.it: un sistema avanzato di comunicazione integrata

Proprio per fornire alla base associativa un servizio ancora più accurato, nel corso dell’assemblea è stato presentato ufficialmente il nuovo portale assofond.it: una piattaforma intuitiva, mobile friendly, e che fornisce una navigazione personalizzata per gli associati e per chi desidera conoscere il mondo delle fonderie.
Il portale, integrato con un CRM di ultima generazione, permette a tutti gli associati che si registrano al sito di accedere a una vasta gamma di contenuti riservati e di scegliere autonomamente le tematiche di interesse, attivando in maniera semplice e intuitiva un sistema di notifiche automatico che avvisa l’utente via email ogni qualvolta viene pubblicato un nuovo contenuto nelle sezioni che si è scelto di seguire.

Il gruppo “giovani” e il ricambio generazionale

In chiusura di assemblea, prima di un momento di dibattito e scambio, hanno preso la parola Umberto Frigerio e Riccardo Zanardi in rappresentanza del gruppo “giovani”, sottolineando che il gruppo – riunitosi già diverse volte nel 2020 fra incontri fisici e online – intende strutturarsi per essere sempre più sinergico e complementare con gli organi associativi, e invitando tutti i figli degli imprenditori di fonderia ad aderire al gruppo, per supportare in maniera ancora più forte l’attività di Assofond e la crescita dell’associazione nel prossimo futuro.