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Silvano Squaratti

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Decreto-legge 21 marzo 2022 n. 21: primi commenti
23/03/2022

Lo scorso 21 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge n. 21, recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” (c.d. Decreto Energia 2, nel seguito il Decreto).

L’obiettivo del provvedimento è sostenere cittadini e imprese per i rincari derivanti dalla crisi internazionale in atto sul mercato del gas naturale e dell’energia elettrica, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte.

Più in dettaglio, il decreto contiene interventi in 4 ambiti principali:

  1. contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti;
  2. misure in tema di prezzi dell’energia;
  3. sostegni alle imprese;
  4. presidi a tutela delle imprese nazionali.

Il Decreto interviene anche sulla disciplina del Golden Power, rafforzando i relativi presidi per la sicurezza, la difesa nazionale, le reti di comunicazione elettronica, nonché ampliando i settori sottoposti ai poteri speciali. Ne deriva un complessivo irrigidimento della disciplina dei poteri speciali, con alcuni impatti destinati a permanere, peraltro, anche dopo il superamento dell’attuale fase emergenziale.

Le misure contenute nel provvedimento mobilitano circa 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai circa 16 miliardi già stanziati dalla scorsa estate per contrastare l’aumento del costo dell’energia. A differenza dei precedenti decreti, buona parte degli interventi del nuovo provvedimento è finanziata attraverso un prelievo solidaristico straordinario a carico dei soggetti che producono o importano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi per la vendita e la distribuzione.

Nel complesso, le misure del Decreto confermano l’approccio congiunturale sotteso ai precedenti interventi del Governo (decreto sostegni ter e quater), allargando la platea dei soggetti raggiunti dalle misure di mitigazione degli impatti della crisi in corso (piccole e medie imprese, energivori e gasivori). È fondamentale, quindi, allungare i termini degli interventi garantendo un orizzonte almeno annuale, al fine di dare maggiori certezze alle imprese, consentendo di programmare le attività, anche nel breve-medio periodo. 

Ulteriori dettagli nella nota curata da Confindustria disponibile per il download al link di seguito (documento riservato agli associati Assofond).