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Dopo il Covid: ripartenza difficile per industria e servizi
23/06/2020

 

La domanda per beni e servizi è debole e frena le imprese

In Italia ripartenza difficile e fragile per industria e servizi, con poca fiducia per consumi e investimenti, export e turismo in rosso e ore lavorate in caduta. Questa la sintesi della congiuntura flash elaborata dal Centro Studi di Confindustria, che sottolinea come buone notizie vengano dal credito in aumento, mentre non è scontato che continui il calo dello spread sovrano. Ancora debole e incerto lo scenario mondiale, con il commercio che fatica, mentre le Borse sono in recupero parziale e il petrolio segnala ripresina. L’Eurozona è ancora nel tunnel, il Regno Unito in difficoltà, negli USA la ripartenza è debole e la Cina è in timida risalita.

I dati del PMI (Purchasing Managers’ Index) confermano che, nonostante la graduale fine del lockdown dal 3 maggio e la possibilità di riapertura dell’attività, la risalita non è completa. Apprezzabile, ma parziale, nell’industria (45,4 a maggio), che aveva registrato un tonfo ed era già in difficoltà prima del Covid. Molto meno nei servizi (dove alcuni comparti riaprono a giugno), che restano in forte difficoltà (28,9) dopo il tracollo subito. La domanda resta bassa, per vari beni e servizi, frenando le imprese che hanno riaperto e facendo accumulare scorte.

Per quanto riguarda l'industria, in aprile la produzione industriale è scesa del 19,1% (-28,4% a marzo), con cali marcati in tessile-abbigliamento, gomma-plastica, mezzi di trasporto; nonostante il recupero atteso in maggio e giugno, il 2° trimestre registrerà un calo intorno a -20%. Si conferma, perciò, un crollo del PIL (stimato a circa -9,0%, dopo -5,3% nel 1°). Questo sarà il punto di minimo della recessione, perché con la risalita faticosamente avviata si creano le condizioni per registrare un rimbalzo nel 3° trimestre.

L'analisi completa è disponibile sul sito di Confindustria.