Indietro 2022 da record per le macchine utensili, nel 2023 rallenta raccolta ordini

2022 da record per le macchine utensili, nel 2023 rallenta raccolta ordini
settori e imprese
4/07/2023

Dati UCIMU: produzione a 7,3 miliardi di euro (+15% sul 2021

Il 2022 è stato un anno decisamente positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, che ha registrato incrementi a doppia cifra e messo a segno nuovi record per gran parte dei principali indicatori economici tra cui produzione e consumo.
Con questi risultati, l’industria italiana di settore si è confermata, ancora una volta, tra i principali protagonisti dello scenario internazionale ove è risultata quarta nella classifica di produzione, export e consumo.
Il 2023 chiuderà ancora con segno positivo, e dunque con nuovi record per il settore, ma la raccolta ordini della prima parte dell’anno segna un rallentamento abbastanza marcato determinato dal clima di generale incertezza.
Questo, in sintesi, è il quadro illustrato dalla presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE Barbara Colombo in occasione dell’Assemblea dei soci svoltasi lo scorso 3 luglio.

I CONSUNTIVI 2022
Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU, nel 2022 la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 7.280 milioni di euro, registrando un incremento del 15% rispetto al 2021. Il consumo è cresciuto, del 26%, a 6.311 milioni, determinando l’incremento sia delle consegne sul mercato interno (3.812 milioni; +21,6%) sia delle importazioni (2.499 milioni; +33,3%).
In aumento anche le esportazioni
che, nel 2022, si sono attestate a 3.468 milioni di euro, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto export su produzione è sceso, dal 50,5% del 2021, al 47,6% del 2022.
Nel 2022, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (482 milioni, +43,5%), Germania (306 milioni, -13,3%), Cina (226 milioni, -0,7%), Francia (193 milioni, +9,6%), Polonia (188 milioni, +6,2%), Turchia (124 milioni, -3,9%), Spagna (119 milioni, +19,7%), Russia (99 milioni, -3,9%), Messico (84 milioni, +5,2%), Svizzera (74 milioni, +36,8%).
La performance positiva dell’industria italiana del settore si è riflessa sul livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è decisamente aumentata, passando dall’80,2% del 2021 all’86,6% del 2022. In crescita anche il carnet ordini, che si è attestato a 8 mesi di produzione assicurata, contro i 7,3 mesi dell’anno precedente.
Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10.482 milioni di euro.

LE PREVISIONI 2023
Come emerge dalle previsioni elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU anche il 2023 chiuderà con segno positivo ma la raccolta ordinativi del primo semestre segna il passo.
La produzione si attesterà a 7.750 milioni di euro, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente, segnando così un nuovo record assoluto nella storia dell’industria italiana di settore.
Il consumo crescerà fino a raggiungere il nuovo valore record di 6.835 milioni di euro (+8,3%), trainando le consegne dei costruttori sul mercato domestico che otterranno un nuovo primato, attestandosi a 4.155 milioni di euro (+9%). Anche le importazioni saliranno ancora fino a toccare il valore di 2.680 milioni di euro (+7,3%).
L’export crescerà a 3.595 milioni (+3,7%), così da tornare sui livelli pre-covid.

Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: “Se analizziamo l’andamento dell’ultimo triennio 2021-2023, appare evidente che l’Italia della macchina utensile esce rafforzata dalla crisi sanitaria a cui ha fatto fronte in modo più efficace ed energico di molti competitors, a partire dalla Germania. Questi risultati dimostrano le nostre capacità e il valore del nostro modello di imprese agili e fortemente orientate all’innovazione. Ormai da diversi anni, le imprese del settore sono chiamate a operare in una situazione che definiamo di business unusual in cui i cambi di scenario rappresentano una variabile costante. Non è facile ma lo facciamo e lo faremo anche in futuro. In risposta alla situazione di incertezza generalizzata che si riverbera, di fatto, sulla raccolta ordini di questo primo semestre dell’anno, le imprese hanno individuato alcune sfide su cui intendono concentrarsi nel futuro di medio lungo periodo, per rafforzare il posizionamento nel mercato internazionale: innovazione che si traduce in digitalizzazione&sostenibilità, disponibilità di personale preparato, servitizzazione e internazionalizzazione”.