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Approvato il piano Next Generation EU
21/07/2020


Dopo una lunga maratona negoziale cominciata venerdì 17 mattina, che ha superato quella per il negoziato sul Trattato di Nizza, si è concluso il Consiglio europeo straordinario dedicato al Piano per la ripresa Next Generation EU (NGEU), il mix tra prestiti e sovvenzioni legati alla realizzazione a livello nazionale delle riforme strutturali indicate dalla Commissione nelle raccomandazioni Paese, e al Quadro Finanziario Pluriennale che ne rappresenta il pivot.

Un piano che, fino a qualche mese fa, sembrava impensabile e che oggi appare rivoluzionario rispetto allo scetticismo della vigilia.

La proposta iniziale, presentata dalla Commissione europea lo scorso 27 maggio, prevedeva che la composizione di 750 miliardi di euro di Next Generation EU fosse suddivisa, in un rapporto 70%-30%, tra sovvenzioni a fondo perduto per 500 miliardi e prestiti per 250 miliardi.
Il compromesso raggiunto conferma l’ammontare di Next Generation EU a 750 miliardi ma ne modifica le proporzioni, sostanzialmente livellando l’ammontare delle sovvenzioni e dei prestiti, portandoli rispettivamente a 390 miliardi e 360 miliardi a prezzi 2018.

Secondo fonti del Governo italiano, all’Italia andrebbero 208,8 miliardi di euro, di cui 81,4 a fondo perduto e 127,4 sotto forma di prestiti. La proposta iniziale prevedeva 173,826 miliardi totali, di cui 85,242 di sussidi e 88,584 di prestiti. Un aumento di 34,974 miliardi, con un calo dei sussidi di 3,842 miliardi e un aumento dei prestiti di 38,816 miliardi.
Nel Quadro Finanziario Pluriennale, leggermente ridotto rispetto alla proposta di febbraio, vengono aumentati gli sconti (i c.d. rebates) per i Paesi già beneficiari, ridotto il Programma HorizonEurope e cancellato quello per il Mercato Interno.

Ulteriori approfondimenti nella newsletter di Confindustria "Oggi in Europa", curata da M. Cristina Scarfia e disponibile a questo link.