Il past president di Assofond ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica

L'attuale crisi energetica impone una riflessione anche sui tempi della transizione ecologica che l'Europa ha impostato per i prossimi anni.
Una transizione che non può avvenire senza il contributo dell'industria, attore fondamentale in quanto unico in grado di assicurare risorse e tecnologie necessarie a sviluppare nuovi sistemi di produzione di energia verde.
È il caso delle fonderie, che realizzano componenti indispensabili per le centrali eoliche e idroelettriche, ma che oggi con il caro energia si trovano nel paradosso di non poter svolgere questo fondamentale ruolo di facilitatori della transizione, schiacciate dal costo crescente delle bollette.
Il percorso di decarbonizzazione è da perseguire con fermezza, e l'industria italiana è già impegnata nel raggiungere le emissioni zero, ma la contingenza di oggi impone di riflettere sui tempi e sulle modalità per conseguire questo fondamentale obiettivo: il nostro past president Roberto Ariotti lo ha ribadito nel suo intervento a Quarta Repubblica su Rete4, sottolineando però, nella prima parte del suo intervento, che la crisi energetica, con i costi crescenti di energia elettrica e gas, sta mettendo a rischio proprio la possibilità di riuscire in questa impresa, dato che le aziende sono oggi in enorme difficoltà: non è più possibile rimandare ancora un intervento legislativo in grado di ridurre la pressione sulle imprese italiane.