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Assofond sottoscrive la dichiarazione di Anversa per un accordo industriale europeo
21/03/2024

Sostegno all’appello urgente a rivitalizzare il panorama industriale del continente

«La Dichiarazione di Anversa è la dimostrazione della buona volontà dell’industria manifatturiera europea a costruire un percorso di sviluppo sostenibile di tutto l’Europa». Così Fabio Zanardi, presidente di Assofond, commenta il documento nominato appunto “Dichiarazione di Anversa per un accordo industriale europeo”, sottoscritto dall’Associazione europea delle fonderie e dalla stessa Assofond.
Sostenuta da 73 capi d’impresa europei provenienti da 20 settori industriali di base, la Dichiarazione è stata presentata lo scorso 21 febbraio al Primo ministro belga, Alexander De Croo, Presidente di turno dell’Unione europea e alla Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

«Sulla base degli accadimenti imprevedibili degli ultimi anni, dal Covid alla crisi russo-ucraina, passando per l’impennata dei prezzi energetici e lo shortage di materie prime – prosegue Zanardi – l’industria europea deve farsi carico di un percorso di trasformazione, al fine di essere competitiva, resiliente e sostenibile».
Oltre alle imprese di fonderia, tra i firmatari della Dichiarazione figurano i rappresentanti dei settori chimico, farmaceutico, della carta, dell’acciaio, minerario, dell’alluminio, del vetro, dello zinco, dei metalli, del tessile, delle raffinerie, del cemento, della calce, dei fertilizzanti, della ceramica, dei gas industriali e delle biotecnologie.
«La transizione ecologica e quella digitale sono sfide potenzialmente vincenti per l’Europa. D’altra parte, le polemiche che sono emerse negli ultimi anni, su quale approccio adottare al fine di realizzare le più nobili e condivisibili ambizioni, stridono con l’urgenza di definire una politica industriale condivisa e pragmatica».

La “Dichiarazione di Anversa” è infatti un appello urgente a rivitalizzare il panorama industriale europeo, rafforzando i settori industriali di base.  Sono dieci le azioni identificate nel documento, tra cui l’integrazione dell’accordo industriale, lo snellimento della legislazione e la semplificazione del quadro normativo sugli aiuti di Stato. Infine, si pone l’attenzione sulla necessità che il mercato unico europeo venga evidenziato come una risorsa da sfruttare e rilanciare.
«La nostra storia come casa comune e l’esperienza delle nostre imprese – conclude Zanardi – ci portano a dire che l’Europa ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo centrale nel nuovo mondo che sta nascendo con la fine della globalizzazione come l'abbiamo conosciuta negli ultimi decenni. Per farlo, però, ha bisogno di un'industria di base forte e in grado di assicurarsi l'indipendenza strategica di cui ha bisogno per non essere costantemente sotto il ricatto di Paesi ostili. Per questo motivo è fondamentale rilanciare gli investimenti industriali, perché questi possano rappresentare una nuova frontiera, più concreta e produttiva, del Green Deal europeo».