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Confindustria: rallenta la crescita dell'economia italiana
31/07/2023

L'ultima Congiuntura Flash evidenzia le difficoltà dell'industria

Rallenta nel mese di luglio 2023 la crescita dell’economia italiana, sorretta dai servizi, ma frenata dai tassi elevati. La principale spinta nei servizi resta il turismo: la spesa degli stranieri in Italia a maggio registra un +13,2% sul 2022 e i passeggeri in aeroporto sono nel 2° trimestre sopra i livelli del 2019.

L’inflazione è meno alta, ma le Banche Centrali alzano i tassi ai massimi, e il credito è in ripiegamento perché troppo caro. Le imprese italiane stanno subendo un continuo aumento del costo del credito (4,81% a maggio). Questo sta riducendo lo stock di credito bancario (-2,9% annuo a maggio). 

L'industria è debole: a maggio la produzione ha messo a segno un rimbalzo (+1,6%), ma da inizio anno si è comunque contratta molto (-1,9%; la manifattura -2,4%, con i mezzi di trasporto in controtendenza, +3,0%). Deboli le prospettive: a giugno il PMI manifatturiero ha continuato a ridursi, indicando forte calo (43,8 da 45,9) e RTT segnala flessione del fatturato; a luglio la fiducia delle imprese prosegue la caduta.

Le costruzioni sono in calo e non stanno più trainando l’industria (30% di beni manifatturieri tra i consumi dell’edilizia). L’attività nel settore ha registrato il secondo calo consecutivo a maggio (-0,7%), con un -4,3% da inizio anno. RTT segnala a giugno un altro forte calo del fatturato. Segnali discordanti dai permessi di costruire nel 1° trimestre: cresce il comparto residenziale, cala il non residenziale.

Gli investimenti sono frenati, i consumi incerti, mentre l’export di beni è in riduzione. La produzione di beni strumentali è in calo nei primi 5 mesi del 2023 (-2,6%). I dati qualitativi suggeriscono che nel 2° trimestre le condizioni per investire si sono deteriorate (saldo a -20,4 da -18,1), mentre le attese delle imprese sulla spesa per investimenti nei prossimi 6 mesi sono migliorate ma restano basse (20,4 da 14,9; indagine Banca d’Italia): pesa il credito più caro e difficile.

La Germania è in recessione: secondo le previsioni sarà di breve durata, ma la debolezza tedesca nei consumi potrebbe frenare il PIL italiano, colpendo sia il nostro export di beni finali, sia il turismo di tedeschi in Italia, che genera per noi un forte export di servizi.

Gli USA restano in crescita, viceversa la Cina rischia la deflazione.

L'indagine completa è disponibile sul sito di Confindustria a questo link.