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Confindustria: segnali di rallentamento, rischi per l’industria italiana
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22/05/2025

Congiuntura flash di Confindustria

 

Con la Congiuntura flash di maggio (Link), Il Centro Studi di Confindustria registra un calo dei prezzi energetici (gas, elettricità e petrolio), ma sottolinea che il costo dell’energia in Italia resta superiore alla media europea. La Banca Centrale Europea dovrebbe continuare a tagliare i tassi nel 2025, stimolando il credito alle imprese italiane, mentre la Fed americana potrebbe rimanere in attesa a causa dell’inflazione in crescita negli USA. 
I consumi interni danno segnali contrastanti: l’aumento dell’occupazione sostiene i redditi, ma la fiducia dei consumatori è in calo. Nei servizi, il turismo tiene, ma cala il fatturato e la fiducia delle imprese. Industria sotto pressione: dopo cinque trimestri negativi, la produzione è leggermente salita (+0,4% nel primo trimestre 2025), ma persistono rischi legati ai dazi, soprattutto statunitensi. L’indice PMI segnala un rallentamento meno marcato, ma la fiducia delle imprese continua a diminuire. L’export italiano era in crescita (+4,6% nel primo trimestre), ma l’aumento dell’import ha reso negativo il contributo netto al Pil.
A livello globale, lo scenario resta positivo ma con segnali di frenata per l’Eurozona; gli Stati Uniti rallentano ma resistono, mentre la Cina continua a crescere.