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Confindustria: tensioni geopolitiche, a rischio i buoni segnali di fine 2023
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23/01/2024

Congiuntura Flash del Centro studi per gennaio 2024


L'inizio di questo nuovo anno è già caratterizzato da nuove tensioni geopolitiche che rischiano di compromettere i risultati sufficienti con cui si è concluso il 2023. Lo rileva la Congiuntura flash di gennaio, stilata dal Centro Studi di Confindustria. Sono stati soprattutto i servizi ad aver dimostato buoni segnali di ripresa.
In Italia, l'inflazione sta scendendo più rapidamente che in Europa. Si è in attesa del calo dei tassi. Tuttavia, il credito resta caro. Gli investimenti sono meno negativi, ma i consumi restano incerti. Cresce invece il mercato del lavoro. Preoccupa, infine, il brusco calo dell'industria, cui si associa un sentiment pessimistico riguardo all’export. Come è noto, a metà gennaio il traffico di navi nel Mar Rosso si è dimezzato. Con il 90% degli scambi globali che avvengono via mare, e il 12% di essi transitando per Suez, il prolungarsi del blocco potrebbe avere effetti negativi significativi sul commercio estero italiano e globale, considerando che il 54% degli scambi italiani avviene via nave, di cui il 40% tramite Suez. 
A livello internazionale infine, l’Eurozona è caratterizzata da ritmi divergenti. Gli USA accennano a qualche segnale di frenata. Mentre va bene la Cina.

A questo link, consulta la versione integrale della Congiuntura.