Indietro Eolico cinese: un pericolo per la transizione energetica europea?

Eolico cinese: un pericolo per la transizione energetica europea?
energia ambiente e sostenibilità europa e mondo politica economica clima economico transizione ecologica
22/03/2024

Analisi di Francesco Sassi per RivistaEnergia.it

Il settore eolico europeo è in salute, erlomeno questo è il messaggio che manda l'industria eolica. Nel 2023, sono stati installati 17 GW di nuova capacità nell’UE, un record storico e di oltre il 40% superiore a quello del 2022. Eppure, il traguardo corrisponde soltanto a poco più della metà di ciò che WindEurope, la lobby di riferimento dell’industria dell’eolico europea, ritiene necessario in termini di nuova capacità che, ogni anno, dovrebbe essere messa a terra per raggiungere gli obiettivi di transizione al 2030.

Al netto delle performance, tuttavia, è importante rilevare che quello dell'energia eolica è un terreno di aperta tensione, economica e geopolitica, tra l'Europa e la Cina. Se la sicurezza e transizione energetica passano da una maggiore produzione di fonti alternative, il settore europeo rischia di trovarsi impreparato di fronte alla sfida lanciata dai competitor cinesi, la cui capacità produttiva in termini di componentistica ha già determinato una dipendenza che ha effetti negativi sull’economia e le supply chain europee.

È quanto scrive Francesco Sassi nell'articolo “Eolico cinese: un pericolo per la transizione energetica europea?”, pubblicato nella rubrica dedicata alla geopolitica dell'energia su Rivistaenergia.it.

La rubrica "Geopolitica dell'Energia" è un progetto sostenuto da Assofond.