Gli imprenditori italiani chiedono scelte coraggiose e un nuovo Green Deal
Era atteso l'esordio di Emanuele Orsini alla sua prima assemblea generale di Confindustria come presidente. Il leader degli imprenditori italiani ha presentato una relazione essenzialmente economica, priva di riflessioni politiche.
Il primo punto dell’intervento è stato il taglio del cuneo fiscale. «Va reso permanente: poiché se le retribuzioni sono al di sotto della media europea il costo del lavoro è più elevato», ha puntualizzato dinanzi agli oltre 2mila presenti all'Auditorium Parco della Musica di Roma. E se da un lato si chiede un fisco ancora più amico delle imprese, dall'altro lato si è pronti a collaborare sul disboscamento delle tax expenditures. «I primi passi sono: introdurre l'aliquota premiale sull'Ires per gli utili reinvestiti, abolire l'Irap per le società di capitali; ripristinare l'Ace poiché la patrimonializzazione delle nostre imprese è elemento essenziale per investire».
È seguito poi il tema abitazioni, collegato con il mercato del lavoro. «Sappiamo - ha detto - che uno dei maggiori ostacoli per reperire nuovi occupati è la scarsità di abitazioni a un costo sostenibile. L'idea che abbiamo proposto è di costituire un tavolo congiunto che coinvolga anche l'Ance, l'Anci, le assicurazioni, le banche, la Cassa Depositi e Prestiti, i fondi immobiliari e i fondi pensione».
Il vero cambio di passo per Orsini è, tuttavia, racchiuso nelle politiche di investimento che, secondo Confindustria, l'Unione europea intende sostenere o, al contrario, penalizzare. «Il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l'industria», ha rimarcato rilevando che «la decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una débâcle». Occorre, invece, pensare al nucleare, una scelta «coraggiosa» e «strategica» perché «l'indipendenza energetica è questione di sicurezza nazionale; non possiamo perdere altro tempo». «Servono, poi, «serie politiche industriali e rilevanti incentivi agli investimenti, la risposta al post Pnrr». Bisogna pensare a come proseguire, ha ammonito, «altrimenti rischiamo lo stallo o, addirittura, un passo indietro». L'esempio è l'automotive: «Stiamo regalando alla Cina» il mercato dell'elettrico, mentre la filiera italiana «è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro». Analogamente, secondo Orsini, «abbiamo l'esigenza di accelerare sperimentazioni industriali sull'Intelligenza Artificiale applicata; dobbiamo cogliere tutte le opportunità che essa offre».
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