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Fondo transizione industriale: sportello Assofond per le fonderie associate
26/09/2023

L’associazione mette a disposizione un network altamente specializzato in grado di aiutare le imprese a ottenere il finanziamento

Uno degli aspetti più critici della transizione ecologica delle imprese energivore è che richiede importanti investimenti in tutti i campi della produzione: dall’uso di forni più efficienti al miglioramento degli impianti di formatura per garantire una maggiore circolarità, dalla realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile all’implementazione di nuovi processi di gestione.

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale offre un’importante opportunità di finanziamento per questi investimenti, perché può ridurre in modo significativo i tempi di ammortamento e ha una connotazione che lo rende particolarmente adatto alle fonderie per l’ampiezza delle spese ammissibili.

Tuttavia, è essenziale che l’investimento sia collocato in un piano più ampio di transizione ecologica, che dia particolare risalto alla dimensione ambientale e sociale. Questo perché i contributi a fondo perduto assicurati dal bando sono subordinati al raggiungimento di precisi obiettivi di sostenibilità.

Requisiti principali per ottenere il finanziamento

L’investimento deve partire da un valore minimo di 3 Mio € e può arrivare a un valore massimo di 20 Mio € e riguarda un’ampia serie di attività:

· Impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione
· Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate
· Opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali)
· Suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile)
· Formazione del personale (entro il 10% del totale delle altre spese ammissibili)

L’intensità dell’aiuto può andare dal 15% al 60% a fondo perduto ma la richiesta deve essere presentata da una sola impresa. Indubbiamente per molte imprese può essere problematico raggiungere il montante minimo dell’investimento, a meno di definire un piano di investimenti che tocchi diverse fasi del processo aziendale e li collochi in un progetto integrato unico finalizzato alla transizione ecologica. In questo caso ci possono essere molteplici opportunità.

Alcuni suggerimenti sugli investimenti possibili nel settore delle fonderie

  1. Sostituzione dei forni o miglioramento dell’efficienza energetica tramite la sostituzione dei trasformatori;
  2. Realizzazione di impianti fotovoltaici o investimenti in altre fonti di energia rinnovabile;
  3. Sostituzione o miglioramento degli impianti di formatura, distaffatura, granigliatura: molazze, granigliatrici e sabbiatrici, impianti di rigenerazione sabbie, soprattutto se finalizzati a ridurre i consumi di energia o a migliorare il riciclo delle sabbie o delle scorie;
  4. Realizzazione di impianti di recupero della ghisa dalle scorie;
  5. Sviluppo di impianti finalizzati a creare le anime internamente partendo dal riciclo delle sabbie esauste;
  6. Modifiche dei camini per recuperare le polveri (ad esempio le polveri delle stazioni di sferoidizzazione) o introdurre sistemi di recupero dei cascami termici.

Questi sono solo alcuni esempi di investimenti che possono essere sviluppati con questo bando. Fondamentale però è che questi investimenti vengano presentati in un unico piano integrato che metta in evidenza i vantaggi economici, ma anche la sostenibilità ambientale e quella sociale, collocando queste attività in una prospettiva di lungo periodo.

L’opportunità offerta alle fonderie e i servizi di Assofond

Assofond e il suo network di imprese e di consulenti altamente specializzati nel mondo delle fonderie sono a disposizione delle aziende per ascoltare le loro esigenze, valutare l’insieme dei progetti e verificare se sia possibile presentare un progetto integrato che abbia concrete possibilità di ottenere il finanziamento. Su questa tipologia di bandi, il network può offrire i seguenti servizi:

  1. Costruzione del business plan e la definizione di strumenti di finanziamento agevolato (ad esempio contratto di sviluppo, bandi regionali, fondi PNRR, etc.)
  2. Valutazione dell’allineamento di investimenti e progetti al principio DNSH (Do Not Significant Harm) della Tassonomia UE (Regolamento 852/2020 e Atti delegati), obbligatoria in presenza di fondi pubblici e richiesta da molte banche per investimenti superiori al milione di euro
  3. Definizione di precisi indicatori ambientali per valutare l’investimento, collocarlo nel quadro della nuova Direttiva CSRD sui bilanci di sostenibilità e finalizzarlo al raggiungimento dei target aziendali sulla transizione ecologica
  4. Sviluppo di eventuali piani finanziari capex e opex esg (es. con utilizzo della piattaforma di Knowshape)
  5. Analisi di rischio climatico: sviluppo di indicatori climatici di pericolosità utili allo sviluppo di strategie di prevenzione dei rischi climatici e in conformità alla Direttiva UE 2464/2022 (Direttiva CSRD)
  6. Supporto su progetti ricerca e sviluppo, anche in vista di futuri progetti di più ampia portata (bandi LIFE UE, Horizon UE, ecc.)

Contatti

Per qualsiasi richiesta di chiarimento o di approfondimento, così come per sottoporre possibili proposte progettuali da sviluppare, è possibile contattare direttamente Assofond ai seguenti recapiti.

Ornella Martinelli: o.martinelli@assofond.it, tel +39 02 48401272 – mob. +39 348 7319424
Roberto Lanzani: r.lanzani@assofond.it, tel +39 02 48400967 – mob. +39 335 5730086

L’associazione attiverà di conseguenza i partner che potranno intervenire nella costruzione dell’idea progettuale.