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Riforma del mercato elettrico: la proposta di Confindustria
energia confindustria assofond
13/12/2022

L'elaborazione del documento ha visto la partecipazione anche di Assofond

In una plenaria cui hanno partecipato anche i vertici di Assofond, e alla presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del Presidente di ARERA, Stefano Besseghini, Confindustria ha presentato la sua proposta di riforma del mercato elettrico italiano.
In vista del cambio radicale di paradigma nel mercato elettrico, dovuto agli investimenti nel capo delle fonti rinnovabili, l'Associazione ha ritenuto necessario proporre una riforma del settore, ormai datato (D. Lgs. Bersani 79/99).
La sfida più difficile dei prossimi anni sarà il percorso di transizione dalle vecchie alle nuove regole di mercato, garantendo il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione senza inefficienza sul piano tecnico ed economico e garantendo al contempo la tutela della concorrenza.
La proposta di Confindustria intende superare appunto questi problemi: favorire lo sviluppo delle rinnovabili e il loro potenziale sul piano della competitività, costruendo un modello di mercato in grado di separare la loro valorizzazione dal costo del gas.

Per realizzare tali obiettivi, è necessario:

  • costruire una nuova piattaforma di mercato per lo sviluppo della produzione rinnovabile in grado di “separare” il valore della tecnologia rinnovabile dai costi opportunità della produzione di elettricità da fonte fossile;
  • creare un mercato dell'energia rinnovabile in grado di valorizzare tutti gli elementi di costo ancillare per rendere compatibile i profili di domanda con i profili di produzione.

«In una fase in cui, durante l’estate, il prezzo del gas ha raggiunto picchi di aumento di oltre dodici volte il prezzo del gennaio 2021 e di circa dieci per il settore elettrico, invece che solidarietà e approccio comune, in Europa, abbiamo assistito a una concorrenza spietata per l’acquisto autonomo di rigassificatori e soluzioni autonome per l’approvvigionamento», ha commentato Aurelio Regina, Presidente del Gruppo tecnico Energia di Confindustria. «In definitiva esattamente l’opposto del progetto iniziale europeo per il mercato dell’energia. La proposta di Confindustria – ha aggiunto – non è solo un contributo tecnico ma vuole essere soprattutto una linea di intervento strutturale per la soluzione di questa drammatica congiuntura che non possiamo demandare alla sola fiscalità generale. Riteniamo infatti che serva più Europa e un mercato unico dell’energia per garantire ai cittadini e alle imprese europee maggiore efficienza e sicurezza sul piano geopolitico».
La proposta di Confindustria ha anche la finalità di fornire un contributo al dibattito europeo che porterà alla proposta del nuovo Regolamento per la riforma dei mercati elettrici attraverso le consultazioni e le proposte della Commissione.
Questo lavoro di approfondimento sul tema è stato coordinato dagli uffici tecnici di Confindustria con i rappresentanti di Elettricità Futura, dei Consumatori Industriali - Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica, Consorzi Energia, Federacciai, Federbeton, Federchimica - e della Federazione ANIE) avvalendosi della società di consulenza - scelta dalle parti - AFRY. Allo studio ha preso parte anche Terna.

A questo link la versione integrale della proposta.