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CAEF: costi esplosivi dell’energia e difficoltà di fornitura delle materie prime richiedono trasparenza lungo tutta la catena del valore
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14/03/2022

Il CAEF è vicino al dolore del popolo ucraino, auspica un rapido percorso di pace e sostiene le sanzioni contro la Russia. Tuttavia, le conseguenze per l’economia europea possono essere contenute grazie al dialogo aperto tra fornitori e clienti

L’impennata dei costi energetici e le difficoltà di reperimento delle materie prime sta spingendo il settore delle fonderie europee verso limiti insostenibili. Il gas, utilizzato principalmente nelle operazioni di fusione dei metalli non ferrosi, non è peraltro sostituibile con altri combustibili nelle operazioni pre e post trattamento nelle fonderie di metalli ferrosi. Quella di fonderia è un’industria energy-intensive che sta pagando lo scotto dell’impennata dei prezzi energetici.

Gli scambi commerciali fra Europa e Russia sono prossimi all’interruzione. I porti europei, infatti, sono già stati parzialmente chiusi alle navi russe. Nel frattempo, gli scali ucraini sono sotto tiro dagli aggressori di Mosca, il che rende impossibili le esportazioni. In Europa, inoltre, il trasporto su strada delle merci risulta altrettanto compromesso. Decine di migliaia di ucraini hanno scambiato i loro camion con le armi e sono tornati nel loro Paese d’origine. Le filiere internazionali, ancora alle prese con le conseguenze della pandemia, risultano così quasi al punto di rottura. A causa di interruzioni o riadattamenti, le rotte di trasporto sono state cancellate o notevolmente interrotte. Alla ricerca di alternative internazionali, ogni chilometro di trasporto aggiuntivo è raddoppiato di prezzo, anche a causa del rapido aumento dei prezzi del carburante.

Le fonderie devono quindi far fronte anche a notevoli aumenti di prezzo dell’approvvigionamento. Per molte materie prime metalliche si applicano prezzi mai visti. Sono poi attualmente bloccate importanti fonti di approvvigionamento di ferro e alluminio da Russia e Ucraina. Questo spinge i prezzi dei metalli alle stelle. L’incremento dei costi di fornitura si osserva in poche ore o addirittura minuti. Molti accordi quadro esistenti per la fornitura di materiali sono sospesi. I paesi fornitori alternativi possono essere identificati solo in misura limitata sul mercato mondiale.

Ogni decisione di acquisto da parte delle fonderie oggi è caratterizzata da un grado molto più elevato di speculazione rispetto a prima delle esplosioni dei prezzi. Nel complesso, l’approvvigionamento delle materie prime sta affrontando notevoli difficoltà. Ecco perché è giusto che il rapporto cliente-fornitore assuma una nuova linea. In questi tempi straordinari, i clienti delle fonderie dovrebbero comunicare le proprie esigenze in modo trasparente e riconoscere i propri fornitori più che mai come una pietra angolare fondamentale della catena del valore.


Il CAEF è l’organizzazione che raggruppa le associazioni nazionali europee di fonderie. Fondata nel 1953, conta 22 Stati membri europei e opera per promuovere gli interessi economici, tecnici, legali e sociali dell’industria della fonderia europea. Allo stesso tempo, il CAEF persegue attività per lo sviluppo delle fonderie nazionali, il coordinamento e la condivisione dei loro interessi sul piano internazionale. La Segreteria Generale ha sede a Düsseldorf dal 1997.

Il CAEF rappresenta 4.700 fonderie europee. Quasi 300mila addetti generano un fatturato di 43 miliardi di euro. Le fonderie europee stanno assumendo 20mila lavoratori e ingegneri ogni anno. Le principali industrie clienti sono: l’industria automobilistica, l’ingegneria generale e l’edilizia, nonché l’industria dell’ingegneria elettrica. Non esiste settore industriale che non faccia uso di fusioni.