Back Componentistica automotive in sofferenza: in calo fatturato e prospettive occupazionali

Componentistica automotive in sofferenza: in calo fatturato e prospettive occupazionali
automotive
23/10/2025

I dati 2024 e previsioni 2025 nell'osservatorio curato da Anfia e CdC di Torino

È stato pubblicato l'Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità 2025, frutto della collaborazione tra Camera di commercio di Torino e ANFIA. Il rapporto traccia un bilancio dell’andamento del settore nel 2024 e sottolinea un quadro di forte instabilità e incertezza per l’anno in corso.

Dati economici 2024 e previsioni 2025

La filiera della componentistica italiana, che comprende 2.134 imprese e impiega 168.000 addetti, ha subito una contrazione nel 2024, dopo tre anni di crescita. Il fatturato stimato riconducibile al settore automotive si è attestato a 55,5 miliardi di euro, registrando un calo del -6,0% rispetto all'anno precedente. Anche il numero degli addetti è diminuito del -0,7%.

Nel 2024 si è registrato un drastico peggioramento delle performance economiche. Il dato più significativo riguarda la quota delle imprese che hanno dichiarato una contrazione del giro d’affari: il 62% rispetto al 36% del 2023, con il saldo complessivo tra aumenti e riduzioni sceso a -31%, contro il +16% dell’anno precedente. Tutte le categorie di fornitori, ad eccezione degli specialisti aftermarket, hanno registrato saldi negativi. Coerentemente con la riduzione dei ricavi, il grado di utilizzo degli impianti del settore è sceso drasticamente al 63,7%.

Le previsioni per il 2025 si confermano sfavorevoli: le imprese italiane si mostrano fortemente pessimiste, con prospettive peggiori rispetto a quelle dello scorso anno. Solo il 20% prevede un aumento del fatturato, mentre il 63% stima una riduzione, con un saldo tra dichiarazioni di aumento e riduzione del -43%. Ancora più allarmanti sono le attese sull'occupazione: oltre la metà delle imprese (53%) prevede una riduzione del personale. Già nel primo semestre del 2025, il 38% delle imprese è ricorso ad ammortizzatori sociali, con un ampio utilizzo della CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria).

Transizione e competenze

L'attività di R&S è in lieve flessione, con il 64% delle imprese che ha investito in tale attività nel 2024, confermando una tendenza negativa dal 2020. Le imprese prevedono un elevato fabbisogno di nuove figure professionali nei prossimi tre anni, in particolare per lo sviluppo di software e app (50%) e per la sostenibilità ambientale ed energetica (47,3%). Il reperimento di figure specializzate, soprattutto per le soluzioni di Intelligenza Artificiale (IA), risulta particolarmente difficile (52,7%).

Fattori condizionanti e domanda di policy

I piani di sviluppo delle imprese sono influenzati principalmente dalle strategie delle case automobilistiche europee (cui il 66% del campione attribuisce alta rilevanza) e dall'instabilità del quadro economico mondiale (il 56% attribuisce alta rilevanza). Cresce significativamente la preoccupazione per l'ingresso dei costruttori cinesi in Europa (52% alta rilevanza) e per i cambiamenti nelle politiche commerciali internazionali (ossia i dazi: per il 47% hanno alta rilevanza).

In termini operativi, la principale difficoltà lamentata dalle imprese (molto rilevante per il 50%) è la difficoltà a farsi riconoscere gli aumenti dei costi di produzione da parte degli OEM.

La filiera rappresentata da Anfia ribadisce con forza le priorità per le politiche pubbliche:

  1. Sostegno per la riduzione dei costi dell’energia (richiesto dall'83% delle imprese).
  2. Creazione di un fondo di supporto alla transizione industriale a livello nazionale ed europeo (75%).
  3. Finanziamenti e sgravi fiscali per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) (71%).

Per un'analisi completa delle dinamiche regionali, dei trend tecnologici e dei dettagli finanziari, si rimanda al rapporto completo e al comunicato stampa, disponibili al link di seguito.