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Gas Release: appello al governo delle Associazioni di Confindustria
fonderie assofond gas
17/06/2022

Misura strutturale per fronteggiare la crisi energetica

Le associazioni manifatturiere di Confindustria, che rappresentazioni industrie ad alta intensità energetica, chiedono al governo di attuare quanto previsto dall’art 16 del DL Energia del 1° marzo 2022, convertito nella Legge 27 aprile 2022 n. 34 relativamente alla “Gas Release””, misura di contrasto alla crisi energetica

I decreti attuativi dovevano essere adottati nel termine di 30 giorni per rendere disponibile, a prezzi competitivi (pre-crisi, gennaio 2021), una quota di produzione aggiuntiva di gas nazionale alle imprese esposte al rischio delocalizzazione. L'incremento della produzione di gas nazionale, oltre a garantire una equa remunerazione ai produttori, rappresentava un formidabile strumento di reshoring e attrattività degli investimenti per politica industriale del Governo sul piano strutturale. Le stesse conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso 31 maggio, richiedono agli Stati membri di ricorrere prioritariamente alle riserve nazionali per fronteggiare il caro gas e per contribuire ad assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti.

Senza questa misura strutturale i comparti manifatturieri qui rappresentati, dalle cui produzioni dipendono innumerevoli filiere, non saranno in grado di continuare a sopportare la crisi dell'energia che non accenna a rientrare dalla fase acuta.

Le nostre industrie, apprezzando gli indirizzi dell'azione del Governo in loro supporto, ribadiscono l'urgenza di attuare senza ulteriori ritardi queste misure fondamentali. Le amministrazioni di Francia, Germania e Spagna hanno reso operative, in modo semplice ed efficace, le misure per contenere i prezzi energetici decise negli ultimi mesi, da ultimo il price cap iberico, entrato in vigore l'altro ieri. Questa importante misura adottata dal Governo italiano, non può essere vanificata, per l'ennesima volta, da procedure amministrative del tutto inadeguate alla grave crisi che sta colpendo il sistema produttivo italiano. In questa emergenza che richiede tempestività di azione, il differenziale di prezzo dipende soprattutto dall'efficienza della nostra macchina amministrativa.

Le associazioni firmatarie di questo appello (Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica, Federacciai, Federbeton) oltre al Coordinamento Consorzi Energia eli Confindustria, rappresentano circa 90 miliardi di fatturato, pari ai 5% del valore aggiunto nazionale. Esportano il 60% della produzione ed occupano 700mila addetti. Esse sono parte integrante della green economy e dell'economia circolare in quanto molti impianti consentono l'effettivo riciclo di materie prime seconde nei rispettivi settori. Producono, inoltre, materiali di base e semilavorati centrali nella pressoché totalità delle filiere produttive, rappresentando quindi una parte fondamentale del sistema produttivo nazionale.