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Fit for 55: Confindustria propone un percorso di decarbonizzazione alternativo
ambiente e sostenibilità politica economica confindustria
22/03/2023

Anche Assofond ha partecipato allo studio che vuole contribuire al nuovo piano energetico nazionale

Scenari e valutazioni di impatto economico degli obiettivi Fit for 55 per l’Italia”: è questo il titolo dello studio elaborato da Confindustria e RSE (Ricerca Sistema Energetico), cui ha preso parte anche Assofond e che intende fornire un contributo alla costruzione del nuovo piano energetico che il nostro Paese dovrà adottare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Gli obiettivi delle politiche europee su energia e clima per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 – Green Deal e Pacchetto “Fit for 55” – sono, infatti, destinati a produrre un profondo impatto strutturale sul sistema economico-produttivo europeo ed italiano, cambiando radicalmente le modalità con le quali si produce e si consuma l’energia.

“Sia­mo alle por­te di una nuo­va ri­vo­lu­zio­ne in­du­stria­le, che oggi pos­sia­mo con­di­vi­de­re nel me­ri­to ma non nel me­to­do. Por­re obiet­ti­vi irrea­li­sti­ci ri­schia di pre­giu­di­ca­re im­por­tan­ti fi­lie­re in­du­stria­li eu­ro­pee con no­te­vo­li ri­ca­du­te oc­cu­pa­zio­na­li. La tran­si­zio­ne va im­ple­men­ta­ta in neu­tra­li­tà tec­no­lo­gi­ca e sen­za scel­te di­ri­gi­ste come fat­to per l'au­to­mo­ti­ve. Re­go­le trop­po ri­gi­de dan­neg­gia­no in­du­stria UE”. Così il vice pre­si­den­te per Or­ga­niz­za­zio­ne, Svi­lup­po e Mar­ke­ting di Confindustria, Al­ber­to Ma­ren­ghi, al­l'e­ven­to di pre­sen­ta­zio­ne del­lo stu­dio.

L’analisi fornisce una prima valutazione appunto della proposta “Fit for 55”, con l’obiettivo di valutare un percorso di decarbonizzazione alternativo che, pur raggiungendo la stessa riduzione di emissioni di gas serra, attraverso un uso efficiente delle risorse economiche, possa favorire lo sviluppo del tessuto industriale, tutelare la competitività internazionale delle imprese italiane, nonché contenere ulteriormente il costo sociale della transizione. Lo sce­na­rio alternativo ela­bo­ra­to da Con­fin­du­stria e Rse man­tie­ne solo l'o­biet­ti­vo di ri­du­zio­ne del­le emis­sio­ni di gas ser­ra, pari a -55% al 2030 ri­spet­to al 1990, la­scian­do ai sin­go­li Pae­si de­ci­de­re la mo­da­li­tà. Il ri­sul­ta­to emer­so è la ne­ces­si­tà di mo­bi­li­ta­re 1.120 miliardi di in­ve­sti­men­ti nei pros­si­mi 10 anni, con un rit­mo di 147 miliardi l'anno. 

Mau­ri­zio Mar­che­si­ni, vice pre­si­den­te per Fi­lie­re e Me­die Im­pre­se, è in­ter­ve­nu­to sul tema dei pe­ri­co­li in­si­ti in una tran­si­zio­ne a tut­ti i co­sti: “Le auto elet­tri­che co­sta­no trop­po, l’in­fra­strut­tu­ra di ri­ca­ri­ca è an­co­ra poco svi­lup­pa­ta. Per la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca è cor­ret­to fis­sa­re gli obiet­ti­vi, ma si deve la­scia­re li­ber­tà al­l'in­ge­gno del­le no­stre fi­lie­re su come rag­giun­ge­re que­sti obiet­ti­vi, al­tri­men­ti ri­schia­mo un cor­to cir­cui­to e una de­ser­ti­fi­ca­zio­ne in­du­stria­le”.

In­fi­ne, per Au­re­lio Re­gi­na, pre­si­den­te Grup­po Tec­ni­co Ener­gia, “c'è una stra­da ita­lia­na nel pro­ces­so di tra­sfor­ma­zio­ne eco­lo­gi­ca e Con­fin­du­stria pro­va a trac­ciar­la. Noi già da oggi ci gio­chia­mo il fu­tu­ro del­l'in­du­stria ita­lia­na ed eu­ro­pea. Se sa­pre­mo ac­com­pa­gna­re que­sto pro­ces­so avre­mo re­sti­tui­to va­lo­re e pre­ser­va­to le ge­ne­ra­zio­ni fu­tu­re. Solo un'in­tel­li­gen­te in­ter­pre­ta­zio­ne di que­ste nor­me può de­ter­mi­na­re il suc­ces­so o l'in­suc­ces­so di que­sto pro­ces­so. La sfi­da è da­van­ti a noi, e Con­fin­du­stria non farà pas­si in­die­tro”.

A questo link sono disponibili la versione integrale dello studio, la sintesi e le slide illustrate durante l'evento di presentazione.