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L'industria di fonderia

L'industria di fonderia

Immaginate, una mattina, di non avere più la vostra auto per recarvi al lavoro. O di non avere i vostri biscotti preferiti per fare colazione. O ancora, di non avere acqua corrente in casa. Si tratta di situazioni tra loro diversissime, ma che hanno un denominatore comune: sarebbero tutte reali se, di colpo, non esistessero più le fonderie. Le fonderie, infatti, producono componenti indispensabili per fabbricare le automobili, le macchine agricole necessarie a coltivare i campi per produrre cibo, o ancora pompe idrauliche, impianti eolici e idroelettrici, motori a reazione per gli aerei e molto altro ancora.

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I numeri delle fonderie italiane

In Italia ci sono più di 1.000 fonderie, che impiegano circa 30.000 addetti e realizzano un fatturato complessivo di 7 miliardi di euro, producendo 2,3 milioni di tonnellate di fusioni: un dato che le posiziona al secondo posto in Europa dopo la Germania e al nono posto nel mondo.

Il comparto è composto quasi esclusivamente da PMI a conduzione familiare: soltanto l'1% delle imprese supera i 250 dipendenti.

Le fonderie di metalli non ferrosi sono molto più numerose rispetto a quelle di metalli ferrosi (859 vs. 185 secondo gli ultimi dati ISTAT), ma queste ultime sono decisamente più grandi: il fatturato medio è infatti di 10,8 milioni di euro contro 4,9 milioni di euro.

Il comparto è storicamente molto sviluppato nelle regioni del Norddove ha sede circa l’80% delle fonderie.
Particolarmente significativo è il dato della provincia di Brescia, vero e proprio distretto italiano delle fonderie, con quasi 200 aziende e circa 6.000 addetti.